Ennio De Bellis (Università del Salento)
Il criterio di scientificità in una rivista filosofica
Il principio guida di qualunque studioso, anche e soprattutto quando egli si trovi a dirigere una rivista, è che la scientificità del suo operato non deve essere limitata da alcun vincolo burocratico.
Ciò non toglie, però, la sua responsabilità nei confronti di coloro che partecipano alla sua attività scientifica, nello specifico come autori di articoli pubblicati sulla rivista scientifica stessa. La cura affinché una rivista mantenga il suo posto nel numero delle riviste scientifiche nazionali rappresenta anche una garanzia del valore delle pubblicazioni dei suoi contributori nell’ambito della comunità scientifica nazionale e internazionale.
L’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario della Ricerca, con delibera del consiglio direttivo n. 42 del 20 febbraio 2019, che è il riferimento normativo più recente, fissa dei criteri di classificazione delle riviste, sia ai fini del loro riconoscimento come riviste scientifiche, sia ai fini della loro inclusione nella Classe A, cioè nel numero delle riviste di eccellenza. Nello stesso documento si connette la classificazione della scientificità e dell’eccellenza delle pubblicazioni su tali riviste direttamente con il sistema di reclutamento e di avanzamento di tutto il personale docente universitario in ambito nazionale.
In tale contesto, la rivista Idee risulta inserita nella lista delle riviste scientifiche di Area 11, cioè quelle che si occupano specificamente di filosofia e di scienze umane.
Il mantenimento della posizione di rivista scientifica nel panorama culturale nazionale e internazionale richiede, però, l’impegno allo scrupoloso rispetto delle succitate norme soprattutto a partire dal presente numero che inaugura la Terza Serie della rivista Idee.
Si è badato con attenzione, quindi, alla circostanza che fossero sottoposti a revisione tra pari a doppio cieco tutti i contributi pubblicati in ciascun fascicolo, tranne ovviamente le recensioni e le parti introduttive e redazionali, e che ci fosse ampio coinvolgimento di esperti esterni in tale processo.
L’altro aspetto che ci si propone di rispettare con la massima attenzione è la regolarità delle pubblicazioni, intesa come corrispondenza tra la periodicità dichiarata e i numeri effettivamente pubblicati.
La rivista si dota, a partire da questo numero, anche di un codice etico, pubblicato sul sito web di Idee, conforme alle vigenti linee guida adottate dal Committe on Publication Ethics.
Idee si impegna, inoltre, a soddisfare tutti i requisiti di processo e di prodotto che sono previsti sia per le riviste scientifiche che per le riviste di “classe A”.
Ciò in attesa di conoscere le valutazioni che gli articoli della rivista stessa, limitatamente ai saggi pubblicati all’interno dei volumi compresi appartenenti alla Terza Serie, potranno ricevere nella prossima VQR.
Dato che, comunque, secondo l’Art. 14 del Regolamento, è sufficiente soddisfare gli indicatori a), b), c), d), e), allora ci si è scrupolosamente attenuti alla normativa nei seguenti campi: a) composizione degli organi delle riviste; b) diffusione nella comunità scientifica e provenienza degli autori; c) accessibilità dei contenuti; d) carattere scientifico dei contributi; e) apertura internazionale.
Per quanto riguarda la composizione degli organi di Idee, si è curato che il Comitato Scientifico fosse composto da studiosi affiliati ad Università, Enti o Istituti di ricerca provenienti da Istituzioni di comprovata qualificazione e prestigio e che non più del trenta per cento dei componenti degli organi stessi appartenessero alla medesima Università, ente o istituto di ricerca.
Relativamente alla diffusione nella comunità scientifica di riferimento si è fatto sì che Idee avesse una specifica diffusione nella comunità degli studiosi di ciascun settore di riferimento e che ci fossero numerosi autori appartenenti alla comunità scientifica provenienti da una pluralità di istituzioni nazionali e internazionali.
Sotto l’aspetto della provenienza degli autori, inoltre, essi sono in maggioranza studiosi strutturati presso Università o enti ed istituti di ricerca italiani e stranieri.
In relazione all’accessibilità dei contenuti, Idee si è dotata di un sito o di una pagina web tale da rendere possibile accedere alle informazioni riguardanti gli indici, gli abstract, il codice etico, la regolarità di pubblicazione, la composizione degli organi, le procedure di revisione e gli obiettivi e ambiti scientifici della rivista. Il sito di Idee, inoltre, fornisce gli abstract anche in lingua inglese e consente l’accessibilità dei contenuti.
L’aspetto più importante per ogni studioso resta comunque il carattere scientifico dei contributi. All’interno di Idee la totalità dei saggi può essere considerata scientifica secondo le caratteristiche dei settori scientifico-disciplinari di riferimento e si segnala per l’originalità, l’ampiezza della trattazione, la correttezza metodologica e dell’analisi critica, oltre che per la ricchezza delle fonti e dell’informazione bibliografica, nonché per la capacità di entrare in un dialogo approfondito col dibattito internazionale.
La stessa importanza per il prestigio di Idee riveste l’apertura internazionale della rivista che è testimoniata dalla presenza continua e significativa di contributi di autori stranieri e di autori italiani operanti stabilmente all’estero, dalla presenza continua e significativa di contributi in lingue rilevanti per il dibattito scientifico, dalla presenza di un Comitato Editoriale e Scientifico di rilevanza internazionale e dalla già citata presenza di abstract nelle principali lingue veicolari del dibattito scientifico.
Si è cercato, quindi, di rispondere positivamente sia alle esigenze di adesione alle normative vigenti che di garantire l’assoluta liberta dell’indagine scientifica ponendo come unica condizione l’estrema serietà della stessa anche in ottemperanza ai requisiti suddetti.
Ne consegue che con la Terza Serie di Idee, che ha inizio con il numero I del 2021, la rivista acquista connotati più specifici, pur ponendosi in continuità tematica con le due serie precedenti. La prima serie, come è noto, prende avvio nel 1986 e giunge al 2009 con 70 fascicoli pubblicati. La seconda serie, invece, parte nel 2011 e si conclude nel 2019 con 18 fascicoli pubblicati.
La Terza Serie, che ha inizio con questo volume, a sua volta comprendente come i precedenti due fascicoli, si caratterizza per tre intenti.
Il primo proposito è quello di recuperare la dimensione storica della ricerca filosofica e quindi di comprendere tematiche, sempre riconnesse alla speculazione contemporanea, che vanno dall’antichità, con il pensiero di Aristotele, al XV secolo, con Luca Pacioli, il maestro di Leonardo da Vinci, al pensiero del XIX e del XX secolo, con la riflessione sulla praxis e con il pensiero di Apel, fino a giungere a tematiche di interesse contemporaneo, con la questione se esiste una filosofia italiana, con la problematica legata alla differenza sessuale, al rapporto tra dispotismo orientale ed Islam e al paradigma attuale dell’antropologia.
Il secondo intento è quello di incrementare la dimensione internazionale della rivista mediante l’ingresso di prestigiosissime figure nel comitato scientifico provenienti dalla Université Paris-Sorbonne, dalla Aristotle University of Thessaloniki, dalla University of South Bohemia in České Budějovice e dalla National University of Colombia in Bogotá. Sempre nel numero delle università internazionali è necessario aggiungere la Pontificia Università Gregoriana e la Pontificia accademia delle scienze sociali. Ricopre un suo ruolo, in questo, la rubrica “Voci dal mondo”, dedicata in questo numero alla figura di Lech Witkowsky.
Il terzo criterio è segnato dal riconnettersi di questa rivista alla rete nazionale e internazionale delle riviste scientifiche sia mediante il livello scientifico dei contributi sia mediante l’adesione agli standard internazionali nei criteri editoriali.
Nel presente volume si possono, così, individuare tre parti.
La prima parte è quella che, appunto, si allinea allo standard delle riviste nazionali e internazionali nella varietà delle tematiche trattate, offrendo il panorama della ricerca avvenuta all’interno di Idee, con la specificità del ritorno alla prospettiva storica sia sotto il profilo metodologico sia sotto il profilo biblioteconomico anche mediante un indice ordinato secondo il criterio cronologico degli argomenti trattati.
Il primo articolo, quindi, è quello di Elena L. Lappa, dal titolo Aristotle’s Motion, Change and Contrariety as Key Factors for our Understanding of the Physical World. Lappa presenta un interessante approfondimento della dottrina di Aristotele sulla filosofia della natura a partire dalla definizione di movimento che mette in discussione la tradizionale ricezione della dottrina fisica dello Stagirita secondo cui egli presenta un mondo assolutamente statico posto, dai pensatori moderni, in opposizione alla concezione inerziale della natura del moto.
Il secondo intervento risulta di particolare interesse, poiché vede la collaborazione di una studiosa di filosofia e di uno di genetica. Dimitra Balla e Zacharias Scouras scrivono su Aristotle and Darwin on the Birds’ Beaks: Evolutionary Affinities. Il pregio della pubblicazione è incrementato dal fatto che l’oggetto della ricerca è proprio un pensatore antico come Aristotele messo in confronto con uno scienziato vissuto ventidue secoli dopo come Charles Darwin. Lo scopo di questo articolo è quello di far luce sulle affinità tra l’approccio di Aristotele e quello di Darwin allo studio degli uccelli. Entrambi i pensatori esaminano gli uccelli quali sistemi di strutture e funzioni che operano nel loro ambiente e ne sono influenzati. Di particolare interesse risultano, infatti, i passi rilevanti, tratti dal De partibus animalium di Aristotele e dal Journal of Researches di Darwin, dove si sviluppano le spiegazioni di adattamento della forma del becco nelle diverse specie all’interno di un gruppo.
Il terzo saggio, che è di Efthymios Pappas, ha per titolo La materia prima in Aristotele nel XX e XXI secolo e rappresenta una sorta di provocazione che induce ad approfondire gli studi sull’epistemologia contemporanea messa a confronto con quella aristotelica soprattutto in rapporto al paradigma meccanicistico della scienza moderna.
Il quarto articolo ha come autore George Stremplis e il suo titolo è Why Environmental Bioethics Needs Aristotle? A Critical Approach. In questo testo si opera un riesame dell’opera di Aristotele nell’ottica di una migliore comprensione della connessione complessa e dinamica tra gli esseri umani e il mondo naturale. Ne risulta che lo Stagirita offre gli strumenti concettuali per ristabilire il valore intrinseco della natura, non condizionato da fini antropocentrici, e che già in Aristotele si possono intuire l’interesse per la sostenibilità e per il controllo della popolazione, come cruciali responsabilità etiche e politiche inestricabilmente legate alla richiesta di giustizia distributiva e intergenerazionale.
Con l’articolo di Rita Argentiero, dal titolo Luca Pacioli: dalla certitudo mathematicarum alla matematizzazione dell’universo, si copre il periodo speculativo umanistico-rinascimentale.
Il saggio indaga il ruolo rivestito da Luca Pacioli, uno dei maestri di Leonardo da Vinci, nello sviluppo della scienza matematica. Ciò avviene mediante l’approfondimento di alcuni passaggi chiave tratti dalla Divina proportione e dalla Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalita. Dall’indagine emerge il rapporto di subordinazione di tutte le discipline nei confronti della matematica, la quale è lodata non solo per la certitudo e l’utilitas, ma anche in una prospettiva teologica. Di particolare interesse il fatto che il religioso attribuisce a Dio l’utilizzo della scienza matematica per la strutturazione dell’Universo.
Il successivo contributo è di Giulia Miglietta e ha come titolo Il principio analogico in Die Philosophie des Als Ob: analisi teoretica della struttura e dell’applicazione delle finzioni nella praxis. Il contributo indaga la struttura gnoseologica della finzione, le modalità con le quali essa è applicata all’esperienza e l’uso inconsapevole che il pensiero ne fa sul piano pratico e speculativo. La “filosofia del come se” prende le mosse dallo studio della natura del pensiero e si articola come un sistema tale da coinvolgere ogni singolo aspetto della vita dell’uomo, dalla scienza alla religione, dall’arte alla morale, dal diritto all’economia.
In ordine cronologico delle tematiche trattate si situa poi l’articolo di Giuseppe Pintus dal titolo L’architettonica del discorso di K.O. Apel. Studio sull’etica della comunicazione come modello per un’etica generale. Il saggio prende in esame la proposta elaborata da Karl-Otto Apel di una architettonica dell’etica del discorso in quanto etica della comunicazione. L’autore, su questa base, tenta di mettere in evidenza alcune fragilità e di individuare possibili alternative all’elaborazione di un’etica della comunicazione intesa come modello per un’etica generale.
Tematiche proprie della filosofia contemporanea sono presenti nell’articolo di Fabio Ciracì dal titolo Esiste una filosofia italiana? Lo studio prende le mosse dalla costatazione che uno dei problemi fondamentali relativi alla storia della filosofia italiana è se essa sia o meno un qualcosa di chiaramente riconoscibile, un’identità definibile a partire da coordinate storiche e geografiche o determinabile in relazione alla tradizione o alla lingua d’uso o piuttosto in base a caratteristiche peculiari. Il pregio di questo contributo consiste proprio nella posizione del problema della ricerca, al di fuori di qualunque approccio ideologico o essenzialista al problema, di una cifra identitaria, ovvero di una maniera o di uno stile nel ragionare e nel filosofare, che permetta di riconoscere chiaramente una qualche caratteristica peculiare del pensiero italiano, al di là delle presunte o effettive influenze esterne.
Il pensiero contemporaneo è l’oggetto dell’articolo di Giorgia Salatiello dal titolo Natura umana e differenza sessuale. In questo saggio si mette in discussione la teoria del gender secondo cui il termine “sesso” è impiegato per riferirsi al semplice dato del sesso biologico, genetico, somatico e cerebrale ed esso è ritenuto ininfluente nella strutturazione dell’identità personale, per la quale sono posti in primo piano i fattori socio-culturali o le insindacabili scelte della libertà individuale. Salatiello mette in discussione questa visione parziale della persona ricordando la necessità di salvaguardare la peculiare umanità del differire che non è né un fatto puramente biologico, né un semplice costrutto culturale, ma una dimensione trasversale dell’umano nella sua integralità.
L’intervento di Calogero Caltagirone ha per titolo La riscrittura della “grammatica” antropologica nel mutamento di paradigma attuale. Caltagirone rileva che la tradizione umanistica con i suoi paradigmi, che hanno caratterizzato la cultura occidentale, attraversa un periodo di crisi tale da mettere in discussione il discorso antropologico. Ne consegue che la ricerca filosofica è costretta ad un allargamento delle sue prospettive interpretative.
L’articolo di Federico Stella, dal titolo Dispotismo orientale e Islam. Riflessioni sulla storia di un concetto, offre importanti strumenti per la comprensione della contemporaneità. Stella esamina il fenomeno del dispotismo nell’Islam il quale, sotto il profilo politico, si presenta inizialmente come una religione di carattere guerriero che si espande per mezzo della spada e non della predicazione pacifica. Ciò ha indotto gli autori moderni a vedere in esso l’ennesima manifestazione del dispotismo orientale che, dall’epoca classica, era considerata la tipica forma di governo dei popoli asiatici e barbari.
In ambito politico si muove anche la ricerca di Pompeo Fabio Mancini, dal titolo Soggetto e individuo. Costituzione del civis moderno tra lineamenti teorico-politici e prospettive antropologiche. Egli rileva che la cittadinanza moderna riconosce il soggetto come entità giuridica ed espressione del processo di trasformazione politica, economica e socio-culturale dello Stato e l’individuo come emblema di un nuovo paradigma antropologico.
Rappresenta invece un contributo assolutamente originale, anche rispetto alle tematiche trattate in questo numero della rivista, l’articolo di Fabrizio Valenza dal titolo La necessità di una visione unificata dell’esperienza, in cui quasi provocatoriamente si propone quella che viene definita come “filosofia mistica della conoscenza” che dovrebbe essere capace di unire la logica conoscitiva razionale alla modalità tipica della mistica.
La seconda parte del volume si struttura come monotematica, ed è dedicata al pensiero di un autore straniero meno noto che viene proposto anche al pubblico intellettuale italiano.
Preceduto da una nota biografica, si presenta il testo di Lech Witkowski dal titolo Le trasformazioni e le loro dominanti: tra dinamica e struttura della processualità. Nel testo, l’autore riflette sui contesti di trasformazioni che egli definisce “meta-pedagogiche” in riferimento all’ermeneutica, alla psicanalisi e all’antropologia, così come in relazione a quello che lui presenta come progetto di “scienze umane applicate”.
Direttamente connesso a questo testo è il contributo di Salvatore Colazzo dal titolo A proposito di un saggio di Lech Witkowski sull’agire educativo come agire trasformativo. Il saggio si propone di individuare le linee portanti del pensiero pedagogico di Witkowski, il quale disegna una criteriologia meta-pedagogica dell’agire educativo. Colazzo mette in luce il fatto che nel pensiero di Witkowski l’uomo è un animale integralmente culturale, iscritto in un ambiente “naturale” da cui trae le risorse e che ugualmente culturale è l’ignoranza che oggi si dà del background naturale su cui poggia l’umano, il quale sta deteriorando il pianeta. Donde la proposta di una rivoluzione epistemologica che miri a realizzare livelli di complessità del pensiero tali da giungere a un nuovo patto tra gli uomini e tra questi e la natura.
Segue il saggio di Mario Castellana dal titolo Sulla costante presenza di Federigo Enriques nella strategia teorica di Lech Witkowski, in cui si rileva che il pensiero di Witkowski è strettamente connesso a quello di Federigo Enriques. Castellana ricostruisce il divenire teorico dell’autore in rapporto alle sue meta-riflessioni sulla natura di altre discipline come quelle socio-pisco-pedagogiche e al confronto critico con figure quali Bateson e Habermas.
Conclude la sezione monotematica l’intervento di Riccardo Campa, dal titolo La pandemia e il ritorno del positivismo. Una riflessione attraverso le lenti della metapedagogia di Lech Witkowski, in cui si prende spunto dal testo di Witkowski per sviluppare alcune riflessioni sull’emergenza pandemica in cui si evidenzia che essa ha sancito il ritorno, sulla scena mediatica e nel mondo intellettuale, del paradigma metascientifico positivista.
La rivista si conclude con la terza parte che è dedicata alle recensioni di Rita Argentiero ad Aristotele, Organon, a cura di Maurizio Migliori, di Caterina Calcagno ad Alberto Maritati, La nave dei veleni, di Pietro Console ad Albert Lautman, La matematica come resistenza, di Irene Giannì a Mimmo Pesare, Il soggetto barrato – per una psicopedagogia di orientamento lacaniano, di Valeria Giannone a Jean-Luc Marion, D’ailleurs, la Révélation, di Antonio Musarò a Mario Castellana, Cuori pensanti in filosofia della scienza. Hélène Metzger, Simone Weil, Suzanne Bachelard, Barbara McClintock, di Mariangela Rosato, a Crisi della democrazia, a cura di Laura Bazzicalupo e di Ida Russo a Elena Pulcini, Tra cura e giustizia. Le passioni come risorsa sociale. Porgo i più sentiti ringraziamenti alla Comunità delle Monache Benedettine di “San Giovanni Evangelista” in Lecce che ha creduto nel nuovo corso inaugurato con la Terza Serie della rivista Idee e ha offerto a questo progetto editoriale tutto il suo supporto materiale e spirituale.
Abstracts
Bene Essere
Rita Argentiero
Lo ψυχρότροφον nel De materia medica di Dioscoride Pedanio: una pianta per curare il corpo e l’anima
Abstract The article delves into the study of psychrotrophon’s beneficial properties, as originally described by Dioscorides Pedanius in De materia medica and later interpreted as beneficial for both body and soul. Fragments of texts by other authors who commented on, quoted or translated Dioscorides’ text are also considered in the course of this investigation.
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Gabriella Armenise
Educare al ben-essere
Abstract The body in the acceptation of both Körper and Leib is the focus of the educational relationship. The narration of the same explains how the subject experiences. Experience that is always of the world and in the world, therefore together with other subjects, has as its aim existential well-being. Children’s literature, such as Rodari’s, among others, helps to meet this aim.
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Antonio Bergamo
Prossimità, desiderio e salvezza
Abstract This contribution aims to illustrate the contribution of Christian experience and understanding to the question of the relationship between well-being and salvation. Using a theological epistemological approach, an attempt will be made to outline an anthropological and thus ontological horizon of meaning, making the human sciences, philosophy and theology interact.
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Elena Conca Il ben-essere nella Regula Benedicti e nella tradizione benedettina. Per una visione di sintesi Abstract The contribution considers the foundations of wellbeing, even the physical one, contained in the Regula Benedicti. It’s impossible to detache them from the transcendentals of being and they are sublimated into a specifically monastic vision of faith. The Regula and the thought and actions of many Benedictine monks and nuns, in the past and today, show the validity of the Benedictine message, also about health, in the different historical-cultural contexts. ____________ Luca Cucurachi Il benessere psicologico: per una cura integrale della persona Abstract Psychological well-being includes several dimensions of human being: individual, social, cultural and spiritual. Based on a multidisciplinary approach, it implies the goals of a positive mental health, feeling good in the world and with the others, improving the individual and collective abilities and therefore actively contributing to common good of humanity. Through agency and empathy, it involves deep and better processes of self-knowledge, feeling experiences and constructive relationships, in order to deal with personal and common difficulties and to help everyone realize their potential together with others. ____________ Daniela De Leo Benesser-ci Abstract The aim of the study is to interrogate Being in its specificities of ‘I am’, ‘I can’ and ‘I donate’ in order to find the texture of well-being, as the equilibrium of physical, psycho-spiritual and intersubjective existence patterns. ____________ Riccardo Pozzo, Vania Virgili Food and the Reflective Society. Reflections on Biocultural Diversity Abstract The relationship between food and culture has been considered from a range of disciplines and approaches including anthropology, sociology, history, economics, philosophy, and women’s studies. The UNESCO list of world intangible cultural heritage embraces to date 547 items. Food has much to offer to the “reflective society”, a syntagma that has been receiving increased usage among researchers since 2013, because it was the title chosen by the European Commission for posting Social Sciences and Humanities related calls within the sixth societal challenge of Horizon 2020, which is about “Innovative, inclusive and reflective societies”. Biodiversity is to be studied in relation to the mobility of migrants, which has an impact on the agri-food systems. It is necessary to combine global climate change models with local scenarios of social and economic growth. We expect food to trigger a change in the mind-set as regards locating culture (anthropology of space and place) for inclusion and reflection in education, life-long learning, healthcare, urban development and regeneration. Culture cannot be but plural, changing, adaptable, constructed. Inclusion and reflection are constructed whenever we are in contact with other human beings, regardless where they come from. This we have to learn. ____________ Giorgio Rizzo I movimenti della vita nel pensiero di Jan Patoĉka Abstract Starting from the notion of “movement”, meant as “rooting”, “self-sustainment” and “existence”, the Czech philosopher Jan Patoĉka, aims at a resemantization of human life intended as an existential search for that openess which allows the anima of the subject to cope with the finitude of life. ____________ Luana Rizzo «Mens sana in corpore sano». Medicina e Filosofia nel Rinascimento: il Liber de vita di Marsilio Ficino Abstract The paper investigates the concept of health and well-being in Marsilio Ficino’s thought, with reference to the medical-philosophical and astrological meanings present in De vita. The philosopher delineates the idea of a close correlation between good health of body and soul and the achievement of human happiness and well-being. ____________ Fabio A. Sulpizio L’anima che alberga la filosofia deve, con la sua sanità, render sano anche il corpo Abstract The essay sets out to examine the relationship between the health of the body and the health of the soul in a few pages of Montaigne’s Essais, insisting on the parallelism between care of the body and care of the soul as, however, the expression of a complex relationship with the world of law. According to Montaigne’s Platonic vision, rhetoric and sophistry are characterised as degenerations of a righteous conduct of life, both individual and collective, which can be opposed to an autonomy of judgement based on an awareness of the mutation of being. ____________ Francesco Totaro Etica della cura e ben-essere della persona Abstract Caring aims at the full being of persons and requalification of their abilities when they are lacking. Fragility and vulnerability, even when they seem insuperable, do not cease to orient themselves to a condition of positive being. Care’s organization needs to realize a dialogical communication, in the mutual recognition of the dignity of both, doctor and patient. Sharing diagnostic itinerary and therapeutic action is possible, thanks to interweaving of interpersonal skills. In a frame like that, a correct and intelligent use of technologies is important. Le radici filosofiche Rita Argentiero L’admiratio di fronte a un’eclissi secondo Marco Antonio Zimara Abstract The article aims to examine a specific problem posed by Marco Antonio Zimara in the Problemata, in which the philosopher asks why the solar and lunar eclipses, unlike the birth of plants and animals, are objects of admiratio. This investigation delves into not only the content of the issue but also its philological aspects and cultural impact. ____________ Ennio De Bellis Aristosseno: breve profilo e bibliografia del φιλόσοφος e μουσικῇ ἐπιθέμενος tarantino Abstract The aim of this article is to provide a brief profile of the figure of Aristoxenus, focusing on both the biographical elements and the literary production that has survived. Particular attention is paid to the bibliography, which has been compiled with the intention of presenting a general overview that shows how multifaceted the studies on Aristoxenus are, involving experts from different parts of the world. ____________ Mino Ianne I sapienti italici di area ionico-salentina nella costruzione del pensiero filosofico tra V e IV sec. a.C. (I parte) Abstract The Ionian area of Western Greece played a decisive and high-profile role in the construction of the scientific mind and hellenic ethical mind. Ithalic Greece can be considered the place of origin of philosophical knowledge; representatives of this land remained famous throughout antiquity and the echoes of their thought and works have come to us, helping us to understand the intellectual reach of these men of science, who deliver, to us contemporaries, the task of keeping alive the value of an intellectually and historically complex but fascinatingly charged tradition. ____________ Mino Ianne Archita, Aristosseno e il sapere filosofico di area ionico-salentina nel IV sec. a.C. (II parte) Abstract Archytas of Tarentum appears particularly significant, in the historical-philosophical context of the fourth century b. C. Its fame and importance in the ancient world is also demonstrated by the variegated corpus of Doric pseudopythagoric writings, among which the name of Archytas stands out. Archytas is described as a “Pythagorean” for the first time in Diogenes Laertius (VIII 79), who on this point relies on the testimony of Aristoxenus. The Aristoxenus’ interest in Pythagoreanism was closely linked with the Pythagoreans of Architas’ circle through his father Spintarus. His approach of the Pytagoreanism is often regarded as rationalistic construction, which it to a great extent was. La tradizione religiosa Antonio Bergamo Dire noi. Note per una cultura di prossimità Abstract A community that experiences a bond of mutual solidarity through the personal relationship that binds an individual to another individual and through the vision of an overall horizon that embraces and expresses itself through common feeling. ____________ Ginetta De Trane Gemellaggio Galatina-Assisi. Storia, cultura e bellezza di due Basiliche attraverso l’amicizia di due comunità Abstract Galatina and Assisi shake hands in the sign of friendship to build a virtual cathedral togheter through a common path of sharing spiritual values, the valorisation of cultural and historical heritage and tourism development with an eye towards the future, valorizing ancient cultures and traditions. ____________ Antonio Lombardo Un protocollo di intesa tra istituzioni pubbliche: una riflessione sulle competenze nel settore culturale Abstract A memorandum of understanding between public institutions that offers the community a series of operations for the strengthening of research, the transmission of knowledge, the promotion of cultural and identity values, through the method of relationship and reciprocity. ____________ Paolo Agostino Vetrugno L’impaginazione rinascimentale del pantheon orsiniano di Galatina: aspetti iconografici Abstract The renaissance artistic testimonies of the Basilica of S. Caterina d’Alessandria in Galatina (Lecce), almost as in a peregrinatio animae (pilgrimage of souls) from the beginning to the end of human existence, document the cultic and cultural continuity of the Orsinian pantheon following the Franciscan tradition. Testimonianze Domenico M. Fazio In memoria di Sossio Giametta Abstract Sossio Giametta (1929-2024) is the most important italian translator of Nietzsche’s and Schopenhauer’s works. This article aims to enlighten his activity as translator and as writer of philosophical essays and narrations, his teaching at University of Salento and his engagement as journalist. Giametta’s philosophical perspective is the “Essentialism”: all living beings share the same essence, which is the basis of the solidarity of the species and, in the case of human beings, the expression of this solidarity is compassion. ____________ Mario Carparelli Bibliografia di Sossio Giametta Abstract Sossio Giametta (Frattamaggiore, 1929 – Brussels, 2024) was the leading Italian translator of Nietzsche and Schopenhauer, to whom he also devoted numerous studies. He was also the author of novels and short stories. He collaborated with numerous newspapers, including Il Mattino, Montanelli’s Il Giornale, L’Unità, Corriere della Sera, la Repubblica and Il Sole 24 Ore. As a philosopher he proposed his own system called Essentialism. His complete bibliography is collected in this contribution.